Voci dal coro: Stefano


Ciao a tutti!
Sono Stefano, faccio parte della sezione Tenori e ho l’onore di continuare questa rubrica, che spero vi faccia apprezzare il nostro coro anche dall’interno!

La mia avventura targata LineArmonica è iniziata a Settembre 2011. Sembra una data vicina, ma mi rendo conto di quanti bei momenti, quanti volti, quante emozioni siano passati da allora.

A quei tempi ero un adolescente con un’enorme passione per la musica che, per fortuna, porto ancora addosso.
Conoscevo il maestro Samuele grazie al Corpo Musicale Giuseppe Verdi di Nibionno, di cui entrambi facevamo parte, e qualche anno prima avevo iniziato a suonare la chitarra elettrica e fare da seconda voce in un gruppo di miei coetanei.
Sentivo però il bisogno di conoscere meglio il canto e soprattutto l’aspetto corale e polifonico, così un giorno di fine estate, nella sala prove della banda a Tabiago, mi feci avanti e dissi a Samuele che desideravo entrare nei LineArmonica.
La sua risposta non fu solo un semplice “sì”: era carico di una gioia che mi lasciò subito ben sorpreso! In quel periodo gli uomini nel coro erano molto pochi e penso che il Maestro non desiderasse altro che una richiesta come la mia.
Aspettandomi di dover sostenere un’audizione o qualcosa di simile, mi ritrovai subito la Domenica successiva con uno spartito in mano nella sezione dei tenori, che in quel momento contava solo tre elementi.
Lo spartito, se non ricordo male, era di “Joshua Fit the Battle O’Jericho”.

Appena si iniziò a cantare, sentire attorno a me così tante voci in armonia mi provocò un’emozione come poche ne ho provate nella vita. Non saprei descriverla meglio a parole ma fu una vera e propria: come John Belushi avevo “visto la luce”.
Vincendo il timore iniziale cominciai subito a unire la mia voce a tutte le altre, con il prezioso aiuto di Matteo che avevo accanto, conosciuto anche lui tra le file della banda.

I primi concerti a cui partecipai furono nel periodo natalizio: oltre che cantare mi fu proposto di fare la parte del “little drummer boy”: il ragazzino che secondo la leggenda andò a trovare Gesù neonato suonando il suo tamburo, non avendo nient’altro da offrirgli.
Essendo il più giovane di tutti non potevo tirarmi indietro: così iniziai a essere conosciuto come “il tamburino”. E non era offensivo!

Dopo un paio di anni in cui rimasi il più giovane di tutti, verso il 2013 il coro fu arricchito da alcune nuove entrate, di cui alcuni più giovani di me nei tenori.
Grazie ai nuovi componenti iniziavo a sentirmi più “esperto” di prima: non ero più io l’ultimo arrivato ma avevo il “dovere” di aiutare chi era arrivato dopo di me, e il piacere di assorbire il loro fresco entusiasmo.

Fino a quel periodo, inoltre, il mio carattere piuttosto riservato mi aveva tenuto poco legato agli altri componenti, ma grazie alla compagnia che si è formata e arricchita nel tempo sento di aver trovato delle vere amicizie che ancora adesso mi arricchiscono e mi fanno sentire in una famiglia, oltre che semplicemente in un coro.
Specialmente con la sezione dei tenori: il nostro capo Andrea, da quando si è sposato, ci ospita ogni tanto a cena a casa sua, facendoci passare delle serate indimenticabili cantando insieme fino a orari improbabili.
A proposito: le canzoni più gettonate in questi momenti, come anche in qualche viaggio con tutto il coro, sono quelle di Davide Van De Sfroos. Proprio con lui durante questo 2016 ho avuto la fortuna e il piacere di suonare, assieme al mio gruppo musicale Shiver, per una tournée conclusasi da poco. E’ stato emozionante annunciare ai miei amici tenori, durante una di quelle cene, questa fantastica notizia.
Non posso non aggiungere che la capacità di cantare in coro e la cura della voce che ho imparato tra i LineArmonica sono state un ingrediente importante per la mia esperienza nel gruppo e con Van De Sfroos, e sono immensamente grato di questo.

Tornando al coro in senso stretto, negli anni successivi ci sono stati degli episodi molto gratificanti come la partecipazione al Festival Zelioli del 2014 a Lecco, in cui ci siamo sfidati a imparare un repertorio più complicato di quanto eravamo abituati per doverlo presentare davanti a una giuria, e ciò ha alzato notevolmente, dal mio umile punto di vista, la qualità dei nostri concerti.
Come è già stato raccontato dagli altri in questa rubrica, abbiamo anche compiuto lo sforzo di incidere ad ora due CD, l’ultimo dei quali accompagnato da un DVD a cui abbiamo lavorato con tanto impegno e che ci ha regalato una grande soddisfazione.

Questa soddisfazione, almeno per me, raggiunge l’apice ogni anno durante i periodi Natalizi: devo ammettere che i brani che eseguiamo in quelle occasioni sono tra i miei preferiti, perchè mi aiutano a ricordare la bellezza del Natale con le loro melodie dolci e avvolgenti, facendomi tornare bambino per qualche momento e facendomi scappare qualche lacrima di emozione, che mi scalda l’anima più di qualsiasi cappotto invernale.

Purtroppo a causa dei miei molti impegni, soprattutto legati all’università, ho deciso di prendermi una pausa per questo periodo di Natale 2016, ma non mollerò di sicuro questa fantastica compagnia finché vivrò da queste parti!
Non potrò facilmente rinunciare alle emozioni, alle risate, alle serene e feconde fatiche che compongono questa importante fetta della mia vita.

Ringrazio tutti coloro che ho conosciuto in questi bellissimi anni, tutti i coristi, tutti i seguaci e coloro che ci hanno ospitato nei tanti concerti.
Ringrazio Samuele, il direttore, per la grande quantità di insegnamenti e consigli che ci ha trasmesso finora (e tanti ancora ci trasmetterà) con immensa passione e invidiabile gentilezza, sempre col sorriso sulle labbra nonostante la fatica di dirigere tante persone diverse.
Ringrazio Sergio, il presidente, per il suo grandissimo lavoro svolto con entusiasmo e per aver iniziato a seguirmi nelle mie altre esperienze musicali come il gruppo Shiver, ai cui concerti spesso è presente.
Se siete arrivati a leggere fino a questo punto, ringrazio anche voi! Spero che la mia storia vi abbia lasciato qualcosa di positivo su questa combriccola chiamata LineArmonica.

Con affetto,
Stefano