Voci dal coro: Andrea


Ciao a tutti,

sono Andrea e con il mio metro e ottanta canto nei bassi. Per la precisione nei bassi secondi: quelli bassi bassi, quelli che fanno le note più gravi. Ironia della sorte, tutti noi cantori bassi siamo in realtà i membri più alti del coro. Siamo anche la sezione meno numerosa, ma altezza e numeri a parte, la grinta e l’entusiasmo che ci mettiamo nel cantare rendono la nostra voce perfettamente udibile in un oceano dominato da soprani, contralti e tenori.

La mia esperienza personale nei LineArmonica inizia nel lontano 2012 a pochi mesi di distanza dalla famigerata maturità con cui porto a casa un diploma di liceo linguistico. Quell’anno lo ricordo molto bene per i numerosi cambiamenti che ho vissuto: non solo la fine della scuola e l’entrata nel coro (spinto dal mio allora catechista Luca, basso come me, e da mia cugina Laura, contralto), ma anche l’inizio della mia carriera universitaria.

Nonostante qualche impaccio iniziale dovuto alla mia fin allora scarsa dimestichezza col mondo del canto, l’avventura coi LineArmonica s’è fatta fin da subito interessante e sempre più intensa, ricca di emozioni. Perché cantare in questo coro, di emozioni te ne regala davvero tante. Spesso non hai nemmeno il tempo di gustartele con calma perché nel periodo natalizio i concerti si susseguono l’uno dopo l’altro al punto che ti ritrovi in un baleno a fine gennaio. E non è certo finita. Infatti immancabile arriva il messaggio di Sam che ti ricorda il concerto della famiglia. E poi iniziano i matrimoni e i concerti primaverili e quelli estivi, che ultimamente si sono intensificati. Insomma, le vacanze per noi non ci sono proprio!

Ma cantare con i LineArmonica non significa solo fare prove e “concertare”, bensì vuol dire soprattutto ritrovarsi con una certa frequenza assieme a cinquanta persone che in fondo sono un po’ come una grande famiglia presieduta da papà Samuele, maestro per passione e professione. Con pazienza lui ci educa – musicalmente parlando – a essere entusiasti di ciò che facciamo, cantassimo anche la scala di do o la pubblicità delle caramelle Haribo. Sam tollera i nostri sbagli, le nostre imperfezioni e col linguaggio del volto ci trasmette sempre quella positività che a volte è proprio indispensabile per perseverare fiduciosi quando si affrontano canti “impestati”.

Pensando a questi cinque anni così celeri – segno questo inconfutabile del fatto che coi LineArmonica ci si diverte senza accorgersi dello scorrere del tempo –, ricordo volentieri alcuni momenti davvero piacevoli e per i quali sono riconoscente verso chi me li ha fatti vivere. Innanzitutto il concerto-gita ad Anghiari (AR), ridente borgo aretino che vanta la presenza di un teatro settecentesco dove, pavimenti scricchiolanti a parte, abbiamo emozionato il pubblico e pure noi stessi con canti sacri e profani. Poi, due anni fa, la gita sul lago d’Orta dove abbiamo animato la messa festiva in un santuario e fatto una doccia gratis grazie al tempo avverso. Ancora, le registrazioni di due cd e un dvd in diverse location della Brianza, a cominciare dalla bella e affascinante torre di Tabiago, dove non avrei mai potuto mettere piede se non grazie a chi, del coro, ha chiesto il permesso per accedervi. Il mese scorso invece, l’animazione della messa di Papa Francesco a Monza dove grande è stata l’emozione di vedere a pochi metri di distanza il Santo Padre. Ma a conservare un posto speciale nel mio cuore è, e ci rimarrà ancora a lungo, la bellissima esperienza del Festival Zelioli a Lecco. Qui abbiamo partecipato nel 2014 come rappresentanti per l’Italia in un concorso canoro assieme a cori provenienti da altre nazioni del mondo, in prevalenza europee. Le emozioni sono state grandi quando ci siamo esibiti nella chiesa prepositurale di Lecco davanti a centinaia e centinaia di spettatori e a una giuria super qualificata.

Personalmente voglio esprimere il mio ringraziamento per un evento annesso, ovvero il concerto che abbiamo tenuto nella nostra chiesa di Tabiago con il coro belga, nostro ospite. Qui non mi è stata offerta soltanto la possibilità di cantare come a tutti gli altri miei “colleghi”, bensì mi è stata data anche e soprattutto l’opportunità di fare da interprete, occasione per me nuova, ma fondamentale per il mio percorso formativo, visto che sto dedicando i miei studi universitari proprio alla mediazione linguistica e alla traduzione.
Le mie sono poche parole rispetto alle tante che si potrebbero dire sui LineArmonica.

Voglio terminare facendo soltanto notare che, chi di noi in questi cinque anni c’era, è stato testimone oculare di cambiamenti epocali per la nostra piccola realtà. Citandone solo alcuni: l’entrata progressiva di una quindicina di coristi con il conseguente abbassamento dell’età media, l’aumentare del livello di difficoltà dei canti proposti da Sam, la maggiore velocità con cui gli stessi canti vengono appresi, lo sviluppo di vere e proprie coreografie annesse ai canti, l’aumentare del numero di concerti con mete sempre più lontane e proposte sempre più interessanti. Chissà quanti dei più “vecchi” (vecchi solo perché presenti fin dalla nascita nel lontano 2008 e non certo per l’età, mascherata dalla grinta e dall’entusiasmo che li contraddistingue), potendo scommettere dei soldi, avrebbero giurato e spergiurato che entro il 2017 avremmo visto e cantato per il Papa, ci saremmo esibiti in Toscana e in Piemonte, avremmo partecipato a un festival europeo, avremmo condiviso il palco con un coro belga, avremmo raggiunto il numero di oltre 50 membri effettivi, avremmo imparato a pronunciare una decina di diverse lingue (incluso l’ungherese!), avremmo potuto registrare due cd e un dvd, avremmo presenziato nelle più diverse occorrenze religiose e civili rallegrando gli animi di migliaia di persone. Eppure tutto questo è successo.

E con tanto entusiasmo e curiosità, non posso fare a meno di chiedermi quali altre novità affronteremo da qui al… 2027!!!