I pensieri del presidente, di nuovo


8 dicembre 2018

Dieci anni di LineArmonica.
Un traguardo importante per una associazione musicale che vive della passione dei suoi componenti.
Non solo i ragazzi ed i nostri due maestri Samuele Rigamonti e Daniele Caldarini, che sono gli artefici principali di questa avventura musicale e di vita, che sono la parte visibile e più bella, che ci mettono la faccia, letteralmente, ma anche di tutti quelli, magari meno visibili, che contribuiscono a mantenerla viva.

Sono innanzitutto gli stessi ragazzi del coro che si occupano di trasportare, montare e smontare le attrezzature di scena (perché qui non ci sono tecnici di sala che ci supportano), di controllare che sia sempre tutto a posto, sistemare e distribuire le cravatte e le camicie, controllare le cartellette.

Tra di loro in particolare ci sono anche quelli che si impegnano nel Consiglio, due per ogni sezione (tenori, bassi, contralti e soprani) che si riuniscono periodicamente per programmare le varie attività.

I “ragazzi” sono quelli che alle prove della domenica sera ci sono sempre.

Poi c’è Patrizia che da tanti anni ormai ci presenta nei concerti, con la sua eleganza e la passione che ci mette nel raccontare i significati più reconditi dei brani, che consente di riprendere fiato ai ragazzi, che fa i salti mortali per seguire le… improvvisazioni del maestro, sempre impegnato a rispettare i tempi e gestire al meglio la scaletta di ogni concerto.

Ci sono gli strumentisti esterni – Giacomo al contrabbasso, Laura al flauto traverso e Dario alla batteria – che ci supportano in talune occasioni, in particolare durante i concerti natalizi dove i brani acquisiscono un sapore, uno swing molto particolare e trascinante,  perché l’apporto degli strumenti dal vivo a supporto di un coro di 40 componenti ha un peso importante.

E poi ci sono tutti gli altri “invisibili”, che non cito per nome perché so che probabilmente non gradirebbero, che contribuiscono a tenere insieme la baracca, con tanto e sempre rinnovato entusiasmo.
Sono quelli che si occupano di organizzare i concerti e le trasferte (e vi assicuro muover ogni volta 50 persone non è così semplice), che si occupano della SIAE, degli auguri di Natale, che tengono i contatti con USCI Lecco, che si occupano del sito e dei profili Facebook e Instagram.
Sono quelli che fanno i promoter senza averne “lo status”, solo tanta passione e sbattimento.

Un anno, il 2018, che mi ha confermato ancora una volta che il nostro è un coro che diffonde, oltre la grande passione per la musica corale, anche e soprattutto valori sani.

Anche quest’anno come i precedenti, girare per chiese e per luoghi speciali ci ha permesso di incrociare nuove realtà, di sperimentare nuove esperienze che entrano e riempiono ancora di più il nostro bagaglio.

Andrebbero forse raccontate tutte, ma mi limito a citarne alcune.

Il sodalizio con TELETHON Lecco con l’amico Gerry Fontana, che in questi anni si è consolidato e si è fatto più importante, o con l’AVO di Carate (Mb), l’associazione che si occupa di “attività ludico-ricreative finalizzate ad aiutare i bambini e gli adolescenti a superare il trauma della permanenza in ospedale” o, ancora, con il CODIC – casa Maria della Grazie di Cibrone di Nibionno – che ha come obiettivo primario quello di “…accogliere signore svantaggiate per ragioni di ordine psichico, fisico, sociale, economico e familiare facendo di tutto per farle sentire a Casa propria” o, infine con LA NOSTRA FAMIGLIA di Bosisio Parini (Lc) la cui missione è “…tutelare la dignità e migliorare la qualità della vita – attraverso specifici interventi di riabilitazione – delle persone con disabilità, specie quelle colpite in età evolutiva”.

Ma sono due le occasioni che mi piace mettere in evidenza tra le tante attività di questo anno 2018 giunto alla fine, ormai.

Due occasioni di condivisione.

La prima occasione che voglio raccontare è il concerto “estemporaneo” a quota 2000 in Valtellina, località Motta di Sopra, comune di Campodolcino. Dove la temperatura si avvicinava allo zero termico ed i coristi hanno potuto… sfoggiare la nuova felpa dedicata. Un onore che solo i componenti del coro LineArmonica detengono.
La nostra esibizione, che si inseriva nella rassegna musicale “Alpi sonanti 2018”, è stata emozionante per il contesto speciale in cui si svolgeva, dato che chiudeva le celebrazioni per i sessanta anni di costruzione del monumento dedicato alla “Madonna d’Europa” collocato su questa vetta a 2.000 mt.
Abbiamo ascoltato tanti discorsi di politici e religiosi che si prodigavano a sostenere l’importanza dell’Europa come bene da preservare e noi eravamo lì a testimoniare l’importanza di questo evento.
Era il 12 Settembre 1958, quando l’allora arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, presenziava alla inaugurazione del monumento e teneva un discorso illuminante, che di questi tempi suona come particolarmente attuale. Parole profetiche se rapportate alla situazione odierna: “Santa Vergine D’Europa, Madre Nostra, proteggi, salva e unisci i popoli d’Europa, patria della cristianità. Fai in modo che le frontiere tra le Nazioni siano abbattute e che si formi una sola comunità di popoli in pace (…) e che si abbia dappertutto la libera circolazione di persone, merci e lavoro, in pieno rispetto della giustizia e della carità cristiana.”

Il secondo evento è stata la partecipazione al 45° FESTIVAL NAZIONALE DELLA POLIFONIA E DEL FOLKLORE – Convegno Ligure delle Corali.
Una rassegna particolare che porta in giro per un mese la musica corale in tutta la Liguria.
Il nostro coro, assieme ad altri rappresentanti di diverse regioni italiane, ha chiuso la serata finale del 30 giugno del festival, organizzata nel teatro sociale di Camogli, un bell’esempio di teatro storico all’italiana con la sua pianta a ferro di cavallo, i quattro ordini di palchi e il loggione – realizzato su progetto dell’arch. Salvatore Bruno e inaugurato nel 1876 , concesso dal comune di Camogli per questa occasione dopo i lunghi lavori di restauro.

Qui il coro ha di nuovo sperimentato l’emozione di stare su un palco di un teatro prestigioso.

Queste che vi ho raccontato, sono solo alcune delle ragioni per cui questi ragazzi meritano di essere ascoltati!
Per la loro bravura, per la loro bellezza, per la loro capacità di non farci mai vedere i loro pensieri tristi e loro preoccupazioni. Quando stanno sul palco sono radiosi e trasmettono gioia e senso di fraternità e solidarietà.
Valori oggi più che mai necessari e da diffondere a piene mani.

Concludo  concedendomi un augurio “presidenziale” per il 2019, l’incisione di un nuovo cd!

Un grande abbraccio e un rinnovato augurio di buon Natale e buon anno a tutti.

Sergio